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Arcos de la Frontera

 

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La "Danza delle Anime Gemelle" di Birgitt Shola Starp

La Danza delle Anime Gemelle

di Birgitt Shola Starp

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Comune di Anticoli Corrado, gemellato con il comune di Arcos de la Frontera

La targa con il titolo dell’opera e il nome dell’artista

 

 

La targa con il titolo dellopera

e il nome dellartista

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Clicca qui per vedere i Disegni e le Fotografie di Eclario Barone alla Festa per il Gemellaggio dell'8 gennaio 2005!

 

(Le immagini che seguono sono tratte dallottimo sito comunale www.ayuntamientoarcos.org.

Clicca su quelle che vuoi ingrandire!)

 

Calle Cuesta de Belén

Calle Cuesta de Belén

 

Calle Maldonado

Calle Maldonado

 

Callejon de las Monjas

Callejon de las Monjas

 

Casa del Conte di Aguila

Casa del Conte di Aguila

 

Castello

Castello

 

Convento dell’Incarnazione

Convento dell’Incarnazione

 

Convento dell’Incarnazione

Convento dell’Incarnazione

 

Monumento alla Pace

Monumento alla Pace

 

Palazzetto

Palazzetto

 

Palazzo Mayorazgo

Palazzo Mayorazgo

 

Palazzo Mayorazgo

Palazzo Mayorazgo

 

Palazzo Mayorazgo

Palazzo Mayorazgo

 

Palazzo Torresoto

Palazzo Torresoto

 

Palazzo Torresoto

Palazzo Torresoto

 

Palazzo Torresoto

Palazzo Torresoto

 

Paseo dell’Andalusia

Paseo dell’Andalusia

 

Piazza del Cabildo

Piazza del Cabildo

 

Piazza del Cabildo

Piazza del Cabildo

 

San Francesco

San Francesco

 

San Pietro

San Pietro

 

Santa Maria

Santa Maria

 

Santa Maria

Santa Maria

Arcos de la Frontera è un comune della provincia di Cadice. Si trova a 50 km a NO del capoluogo, sulla riva settentrionale del rio Guadalete, e la sua popolazione è di quasi 28.000 abitanti.

 

Arcos de la Frontera è un comune della provincia di Cadice. Si trova a 50 km a NO del capoluogo, sulla riva settentrionale del rio Guadalete, e la sua popolazione è di quasi 28.000 abitanti.

 

La sua straordinaria posizione, a picco sul colle detto La Peña, a 185 m sul livello del mare, offre un colpo docchio spettacolare.

 

La sua straordinaria posizione, a picco sul colle detto La Peña, a 185 m sul livello del mare, offre un colpo d’occhio spettacolare.

 

Il territorio di Arcos è una zona intermedia tra la depressione del Guadalquivir, a ovest, e le colline della Subbetica, nella quale abbondano i terreni argillosi. Gode di un clima mediterraneo, con temperature dolci e, nei mesi che vanno da ottobre a marzo, unintensa piovosità che alimenta le sorgenti dei suoi due fiumi più importanti, il Guadalete e il Majaceite, e di molti altri minori.

 

 

Storia

 

 

Il nome de la località deriva dalla parola latina arx, che indica una fortezza costruita su unaltura.

Medina Arkoasch, nome con cui la città era conosciuta in epoca musulmana, riuscì a mantenersi indipendente fino al 1103, quando fu annessa ai territori di Siviglia. Poi, nel 1246, allorché Siviglia fu conquistata da Fernando III il Santo e Arcos entrò a far parte del Regno di Castiglia, alla popolazione di fede musulmana fu permesso di continuare a professare la propria religione. Ma alla fine del 1264, dopo un’insurrezione popolare, la città fu definitivamente riconquistata da Alfonso X, la popolazione musulmana fu espulsa e si provvedette a ripopolare la città con genti di fede cattolica. Il cui valore militare, dimostrato durante la famosa battaglia del Salado, valse loro la concessione della hidalguia da parte di Alfonso XI e l’esenzione da tutti i tributi e le imposte.

Alla fine del secolo XVIII, annessa alla provincia di Siviglia, Arcos faceva parte di una delle regioni spagnole più segnate dal latifondo, e fu pertanto la scena di continue e intense lotte contadine. E tuttavia, negli anni che seguirono, quella stessa popolazione lottò eroicamente anche contro gli invasori francesi.

 

 

Il suggestivo tracciato urbano, costituito da vie di case bianche che si susseguono e si intersecano lungo il pendio della collina sotto archi maestosi, fa di Arcos de la Frontera una delle più belle città della Spagna.

 

 

Patrimonio artistico

 

 

Il suggestivo tracciato urbano, costituito da vie di case bianche che si susseguono e si intersecano lungo il pendio della collina sotto archi maestosi, fa di Arcos de la Frontera una delle più belle città della Spagna. Non a caso, nel marzo del 1962, tutto il suo centro storico, dalla porta di Matrera alla Cuesta de Belén, è stato dichiarato Monumento Storico Nazionale.

Arcos de la Frontera si compone di due zone, la Città Vecchia, situata sulla collina e di origine medioevale, e la parte edificata durante il secolo XIX sulle rive del rio Guadalete. Ed è nella Città Vecchia che si possono ammirare i più bei monumenti di Arcos.

La chiesa di Santa María dellAssunzione, costruita tra il XVI e il XVIII secolo nella zona prima occupata dalla moschea musulmana, è caratterizzata da una facciata monumentale e da un portico barocco, sul quale s’innalza la torre dell’orologio. Nell’interno, a tre navate di uguale altezza e con un abside di stile gotico, sono da notare l’altar maggiore, opera di Jeronimo Hernandez e di Andes Ocampo, che ne iniziarono la costruzione nel secolo XVI; il coro barocco, creato da Diego Roldan nel secolo XVIII; e le preziosissime opere darte che vi sono conservate, come l’affresco dll’Incoronazione di María, del secolo XV, una statua della Vergine del Rosario, e alcuni bei dipinti di Alonso Cano e di Francisco de Rizzi.

La chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, situata dall’altra parte della rocca e quasi sull’orlo del precipizio, è di origine gotica e possiede una torre dei secoli XVI e XVII. Si compone di una grande navata gotica, circondata da cappelle, nella quale si può ammirare laltare più antico della provincia, disegnato dai fratelli Fernandez di Guadalupe e decorato da sculture di Antón Vázquez e da dipinti di Zurbarán, Ribera e Pacheco.

E poi il convento dellIncarnazione, del quale rimane solo la chiesa; il convento di San Francesco, con dipinti della scuola di Zurbarán e di Murillo; il convento di SantAgostino, nel quale si conserva limmagine di Gesù Nazareno che è la più venerata della città; la chiesa dellAsilo della Carità, uno dei primi monumenti andalusi di stile coloniale; la chiesa di San Giovanni di Dio, del primo periodo barocco; la chiesa della Misericordia, con la sua porta di stile barocco.

Molto interessanti anche il castello Ducale, residenza di duchi di Arcos; il palazzo del conte di Aguila; la calle Cuna, dove si incontra la casa dallo stesso nome che fu un tempo sinagoga ebraica; larco di Matrera; e la facciata della casa degli Espinosa, una delle più antiche dellAndalusia, che ricorda la decisiva partecipazione delle truppe di Arcos alla battaglia del Salado.

 

 

Arcos de la Frontera si compone di due zone, la Città Vecchia, situata sulla collina e di origine medioevale, e la parte edificata durante il secolo XIX sulle rive del rio Guadalete.

 

 

Paesaggio

 

 

La sua posizione naturale al centro di un dolce paesaggio attraversato dal fiume Guadalete, la ripida collina su cui s’innalza e il bianco intenso delle sue case fanno di Arcos de la Frontera una delle più belle città dellAndalusia.

 

Turismo, feste e folklore

 

 

La festa più importante è la Settimana Santa, dichiarata di Interesse Nazionale, che culmina la domenica di Pasqua con la salita del toro dellAlleluia.

Vi sono poi: la festa patronale, dedicata alla Vergine delle Nieves, che si celebra il 5 agosto; la Feria di San Michele, gli ultimi giorni di settembre; e la Romeria del Santo Cristo del Romeral, il 14 settembre.

 

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