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Libera Scuola di Umanità diretta da Luigi Scialanca

 

I Vestiti Nuovi dellImperatore

anno scolastico 2005 - 2006

 

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Venerdì 10 giugno, nella bellissima piazza di Santa Vittoria ad Anticoli Corrado, gli alunni delle Medie hanno rappresentato

davanti a un pubblico entusiasta, proveniente anche da Arsoli e da Riofreddo, la Recita di fine anno preparata con la prof.sa Alessia Olivieri.

E poi, come se non bastasse, si sono prodotti in un brillante e piacevolissimo concerto diretto dal professor Guido Ruggeri.

 

Il testo della recita è dopo le foto...

L'arrivo del corteo imperiale in piazza di Santa Vittoria. Aprono il corteo le Loro Maestà.

L'arrivo del corteo imperiale in piazza di Santa Vittoria. Aprono il corteo le Loro Maestà.

Il colto pubblico e l'inclita guarnigione attendono impazienti l'inizio delle operazioni.

Il colto pubblico e l'inclita guarnigione attendono impazienti l'inizio delle operazioni.

Primo Cortigiano: Sua Maestà... si alza! Tutti: Davvero?!?! Consigliere: Si alza tutto intero?

Primo Cortigiano: Sua Maestà... si alza! Tutti: Davvero?!?! Consigliere: Si alza tutto intero?

Imperatore: Buongiorno, buongiorno, signori cortigiani, generali, ammiragli, ciambellani. Tutti: Baciamo le mani!

Imperatore: Buongiorno, buongiorno, signori cortigiani, generali, ammiragli, ciambellani. Tutti: Baciamo le mani!

Imperatore: Com’è la lingua? Tutti: Pulita. Imp.: Non è un po’ bianca? Tutti: Noooooo! Imp.: Perfetto. La purga ha fatto effetto.

Imperatore: Com’è la lingua? Tutti: Pulita. Imp.: Non è un po’ bianca? Tutti: Noooooo! Imp.: Perfetto. La purga ha fatto effetto.

Parli uno solo, o arriva mezzodì!

1° Tessitore: Maestà! 2° Tessitore: Maestà! 1° Tess.: Siamo giunti fin qui... 2° Tess.: Fin qui... Imp.: Parli uno solo, o arriva mezzodì!

*

Come al solito hai pensato per te. Io sono la regina… anzi, l’imperatrice, ma devo andare in giro come una contadina.

Regina: Un vestito? Per me? Im.: Veramente... Regina. (piagnucolando): Capisco, come al solito hai pensato per te. Io sono la regina… anzi, l’imperatrice, ma devo andare in giro come una contadina.

Imperatore: Vieni cara, lasciamoli tranquilli, andiamo in giardino a giocare ai birilli.

Imperatore: Vieni cara, lasciamoli tranquilli, andiamo in giardino a giocare ai birilli.

Ciambellano: Mi manda l’imperatore a vedere il vestito nuovo a che punto sta.

Ciambellano: È permesso? È permesso? Primo Tessitore: Avanti, accomodatevi, signore. Ciambellano: Mi manda l’imperatore a vedere il vestito nuovo a che punto sta.

Un tessitore finge di rivestire il re, l’altro la regina. I cortigiani improvvisano una gara di esclamazioni.

Con l’aiuto della corte i due regali personaggi si spogliano delle loro bardature. Poi un tessitore finge di rivestire il re, l’altro la regina. I cortigiani improvvisano una gara di esclamazioni.

Ministro: Ah, se vedeste, sire, come dona alla vostra augusta persona! Regina: E a me come mi sta?

2° Tessitore: Ed ora camminate, camminate... Ministro: Ah, se vedeste, sire, come dona alla vostra augusta persona! Regina: E a me come mi sta?

Granduchessa: D’incanto, sacra maestà!

Primo Cortigiano: Che portamento!

Primo Cortigiano: Che portamento!

Secondo Cortigiano: Che distinzione!

Dama di compagnia: Che prestanza!

Terzo Cortigiano: Che eleganza!

*

Una parte degli attori mentre ricevono un meritatissimo applauso.

Una parte degli attori mentre ricevono un meritatissimo applauso.

Una brava ed aggraziata danzatrice dinanzi alla splendida scenografia.

Una brava ed aggraziata danzatrice dinanzi alla splendida scenografia

del gruppo Cipolla e di Flora Chiaverini.

Il professor Ruggeri dirige il coro.

Il professor Ruggeri dirige il coro.

La suggestiva architettura della piazza fornisce spalti improvvisati a una parte del pubblico.

Il professor Ruggeri dirige il coro. La suggestiva architettura della piazza fornisce spalti improvvisati a una parte del pubblico.

Ancora un'immagine dei bravissimi cantanti-musicisti.

Ancora un'immagine dei bravissimi cantanti- musicisti.

Arianna, Caterina, Andrea S., Stefano C. e Gianluca.

Arianna, Caterina, Andrea S., Stefano C. e Gianluca.

*

Gli alunni della IIa ricevono i complimenti della prof.a Pulcini.

Dopo lo spettacolo, gli alunni ricevono complimenti da tutti.

In primo piano, un trasognato Emiliano.

La regista de I Vestiti Nuovi dell'Imperatore, la professoressa Alessia Olivieri.

 La regista de I Vestiti Nuovi dell'Imperatore, la professoressa Alessia Olivieri, i cui spettacoli, da alcuni anni, sono accolti con grande favore non solo dalle famiglie degli interpreti, ma anche dal pubblico assai più severo dei paesi vicini.

Tra il pubblico, un'anziana “padrona di casa” e quattro distinte “ospiti”.

Tra il pubblico, un'anziana padrona di casa e quattro distinte ospiti” (Questa bellissima fotografia è del prof. Eclario Barone).

*

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I Vestiti Nuovi dell'Imperatore

 

di Gianni Rodari

 

Atto primo

 

Nell’anticamera della stanza da letto dell’imperatore, cortigiani e ciambellani, ministri e ammiragli, generali e camerieri aspettano che Sua Maestà si alzi. Qualcuno origlia alla porta, altri guarda dal buco della serratura e riferisce ciò che vede agli astanti.

Ministro: Che fa Sua Maestà?

Primo Cortigiano: Sbadiglia.

Secondo cortigiano: O meraviglia!

Terzo Cortigiano: Respira.

Quarto Cortigiano: O portento!

Primo Cortigiano: Si stira.

Secondo Cortigiano: Come?

Primo Cortigiano: Così: allarga le braccia imperiali da qui fin lì.

Quarto Cortigiano: Che stile!

Ministro: E la regina che fa?

Secondo Cortigiano: Dorme ancora.

Ministro: Ah, una vera signora...

Terzo Cortigiano: Ha un sonno così signorile...

Consigliere: E adesso?

Primo Cortigiano: Sua Maestà... si alza!

Tutti: Davvero?!?!

Consigliere: Si alza tutto intero?

Terzo Cortigiano: Sì, ma... un po’ per volta.

Consigliere: Eccezionale!

Terzo Cortigiano: Posa sul pavimento il piede sinistro...

Ministro: Ahi, ahi, brutto segno, porta male!

Terzo Cortigiano: No, scusate... era il destro.

Ministro: Ottimo! Sarà certo una giornata fortunata.

Primo Cortigiano: Eccolo, arriva.

Tutti: Evviva! Evviva! Evviva!

Si apre la porta. Compare l’imperatore sbadigliando e stiracchiandosi.

Ciambellano: Sua Maestà...

Ministro: L’imperatore!!!

Tutti: Buongiorno, Maestà!

Imperatore: Buongiorno, buongiorno, signori cortigiani, generali, ammiragli, ciambellani.

Tutti: Baciamo le mani!

Imperatore: Non vedo nessuno con lo specchio.

Primo Cortigiano: Dov’è?

Ministro: Lo si cerchi.

Granduca: Presto!

Un dignitario si affretta a farsi largo tra la folla e presenta all’imperatore uno specchio ovale con cornice d’argento. Sua Maestà caccia fuori un palmo di lingua.

Ammiraglio: Eccomi, eccomi...

Imperatore: Com’è la lingua?

Tutti: Pulita.

Imperatore: Non è un po’ bianca?

Tutti: Noooooo!

Imperatore: Perfetto. La purga ha fatto effetto. Manderò in ringraziamento dodici leccalecca al farmacista.

Tutti: Come sarà contento!

Ministro: Come avete riposato, Maestà Imperiale?

Imperatore: Uh, male, molto male! Tutta la notte ho udito un orribile chiasso! Ma che cosa succedeva là in basso?

Ammiraglio: Perdonatemi, Sire, la colpa del rumore è forse mia…. Ieri mi sono preso il raffreddore e a mezzanotte in punto... ho starnutito!

Secondo Cortigiano: Orrore!

Quarto Cortigiano: Inaudito!

Ministro: Deplorevole caso!

Imperatore: Vi farò tagliare il naso! Ora però pensiamo a cose serie: che vestito mi metto?

Granduca: Maestà, mi permetto di suggerirvi quello con il panciotto d’oro e il mantello d’argento... Vi sta proprio a pennello!

Imperatore: Ma pesa che fa spavento!

Ciambellano: La pelliccia di pulci!

Imperatore: Mi pizzica...

Ammiraglio: La giacca di petali di rosa!

Imperatore: A quest’ora sarà appassita...

Consigliere: L’abito di frutta candita?

Imperatore: Portarlo non posso, tutte le mosche mi vengono addosso. Ma insomma, perché vi pago? Signori della corte, trovate un’idea nuova o vi condanno tutti quanti a morte!

I presenti impallidiscono, battono i denti, qualcuno fa finta di non essere lì, altri si avvicinano senza parere all’uscita, ma non possono uscire perché entra il ciambellano con un annuncio urgente.

Ciambellano: Maestà... Due mastri sarti da Merlopoli venuti chiedono umilmente di essere ricevuti.

Imperatore: Merlopoli? E dov’è?

Ministro: Dalle parti di Forlimpopoli...

Granduca: In Brisgovia...

Consigliere: In Merlandia...

Imperatore: Bando alla geografia e largo alla sartoria. Introducete i mastri alla sacra presenza mia... Avanti, avanti, signori sartori, mostrateci le vostre novità.

Primo Tessitore: Maestà!

Secondo Tessitore: Maestà!

Primo Tessitore: Siamo giunti fin qui...

Secondo Tessitore: Fin qui...

Imperatore: Parli uno solo, o arriva mezzodì!

Primo Tessitore: Sire, non vi portiamo un abito, ma un miracolo.

Imperatore: E parla come un oracolo, il somaro... Spiegatevi più chiaro!

Primo Tessitore: Per anni ventisette, un mese e un giorno abbiamo studiato la ricetta… di una stoffa perfetta, straordinaria…più leggera dell’aria, più trasparente …dell’acqua di sorgente. La cosa più sorprendente è che il nostro tessuto non può essere veduto da chi degno non è.

Imperatore: Cioè? Cioè?

Primo Tessitore: Ecco, sire, il nostro modello invisibile resta per coloro che in testa hanno poco cervello...

Secondo Tessitore: ...e per le persone che occupano certe poltrone, certe cariche altolocate… senza averle meritate.

Mentre l’imperatore assimila lentamente, meditando, le informazioni appena ricevute, i presenti impallidiscono per la seconda volta e si confidano le loro impressioni.

Primo Cortigiano: (Che stoffa pericolosa...)

Terzo Cortigiano: (Non mi piace quell’allusione alle poltrone...)

Primo Cortigiano: (C’è aria di sovversione...)

Terzo Cortigiano: (...di attentato allo Stato!)

Anche l’imperatore scambia con se stesso, senza farsi sentire, le sue prime impressioni.

Imperatore: (Che magnifico potere! Con quelle vesti finalmente potrò sapere se

i miei ministri sono onesti o ladri, intelligenti o sciocchi, sinceri o bugiardi...) Signori sarti, al lavoro; vi pagherò a peso d’oro!

Primo Tessitore: Ce ne occorre un quintale.

Tutti: Un quintale?!?

Secondo Tessitore: Sì, tanto per cominciare a filare.

Imperatore: E... per... finire?

Primo Tessitore: Seta.

Secondo Tessitore: Della più fina.

Primo Tessitore: Della più pregiata.

Secondo Tessitore: Una tonnellata.

Imperatore: Nient’altro?

Primo Tessitore: Un sacco di diamanti e di brillanti.

Secondo Tessitore: Forse anche due sacchi.

Imperatore: Ma che sarti bislacchi! Io trovo tutto ciò divertente un bel po’. Su, pensateci voi, signori ciambellani, io me ne andrò in giardino a giocare con i cani....

Primo Tessitore: Maestà, abbiate pazienza, dobbiamo prima prendervi le misure.

Secondo Tessitore: Non si può fare senza...

Imperatore: Più che giusto! Sento già che sarà un vestito di mio gusto!

Alla parola "vestito" compare la regina, appena sveglia ma già piena dl curiosità e di entusiasmo.

Regina: Un vestito? Per me?

Imperatore: Veramente...

Regina (piagnucolando): Capisco, come al solito hai pensato per te. Io sono la regina, a quello che si dice…anzi, l’imperatrice, ma devo andare in giro arrangiata come una contadina.

Piange e pesta i piedi. Però non è vero che sia malvestita: ha indosso tre o quattro manti, uno più prezioso dell’altro, porta un diadema, due dozzine di collane e ventisette braccialetti. L’imperatore, mentre i sarti gli prendono le misure, la sgrida.

Imperatore: Non fare capricci, altrimenti ti metterò in castigo dietro il trono!

Regina: Perdono, perdono! Non lo farò più!

Imperatore: Finiscila di piangere: il vestito nuovo l’avrai anche tu. Sarti, a lei pure prendete le misure.

Regina: Mi raccomando, che sia all’ultima moda.

I due Tessitori: Alla moda di Merlopoli, signora!

Primo Tessitore: Ecco fatto, i vestiti saranno pronti tra un’ora.

Secondo Tessitore: Tra un’ora.

Imperatore: Vieni cara, lasciamoli tranquilli, andiamo in giardino a giocare ai birilli.

I sovrani escono tenendosi per mano. La corte li segue.

 

Atto secondo

 

I tessitori sono soli e fingono di lavorare. Accanto a loro, mucchi di sete e damaschi...

Primo Tessitore: C’era una volta un vestito di niente...

Secondo Tessitore: ...fatto di niente...

Primo Tessitore: ...cucito con un ago di niente...

Secondo Tessitore: ...un ditale di niente...

Primo Tessitore: ...forbici di niente...

Secondo Tessitore: ...per gente da niente...

Primo Tessitore: ...da niente.

Muovono le mani nell’aria fingendo di tagliare, cucire, svolgere stoffe, infilare aghi, asciugarsi il sudore che non c’è. Dopo un po’ si sente bussare alla porta.

Ciambellano: È permesso? È permesso?

Primo Tessitore: Avanti, accomodatevi, signore.

Ciambellano: Mi manda l’imperatore a vedere il vestito nuovo a che punto sta.

Primo Tessitore: Siamo quasi a metà della metà.

Secondo Tessitore: Presto sarà finito.

Primo Tessitore: Eh, anche prima...

Il ciambellano si guarda intorno sbalordito, a bocca aperta.

Ciambellano: (A metà? Mi stupisco. Io niente vedo e niente ci capisco.)

Primo Tessitore: Che ne dice, Eccellenza?

Secondo Tessitore: Non è una magnificenza?

Primo Tessitore: Che riflessi, che tinte...

Secondo Tessitore: Queste rose non sembrano dipinte?

Ciambellano: Ah, si, le rose... certo... Uh... davvero carine... (Non vedo né rose né spine. Non vedo un accidente. Sarà segno che non sono intelligente? Non mi ero mai accorto di essere un indegno o uno sciocco, ma se lo sanno gli altri sono morto……Fingerò di vedere...) Che opera d’ingegno! Che finezza! Che delicatezza! Un lavoro mirabile, insuperabile...

Primo Tessitore: Eccellenza, lei è molto amabile.

Secondo Tessitore: Osservi questa sfumatura...

Ciambellano: Arte! Arte pura di squisita fattura! (E pensare che vedo soltanto aria pura...) Signori, mi compiaccio. Permettete, vi abbraccio... Riferirò, riferirò...

Si ode bussare per la seconda volta. C’è un nuovo visitatore.

Dama di Compagnia: Disturbo? Si può? La regina m’invia in cerca di notizie sulla sartoria.

Ciambellano: Signora illustrissima, stupite, sbalordite, osservate questa meraviglia!

Dama di Compagnia: (Ma per chi mi piglia? Non vedo nulla... Ah, già... Zitta, per carità: passare per citrulla non mi va...)

Ciambellano: Dunque, che ve ne pare?

Dama di Compagnia: Mi sento abbacinare... Un’opera superlativa...

Ciambellano: Guardate questa rosa, sembra viva!

Dama di Compagnia: Quella rossa?

Ciambellano: No, quella gialla, questa qua.

Dama di Compagnia: Io guardavo di là... Proprio un quadro da mettere in cornice.

Ciambellano: Chi sa come sarà felice l’imperatore quando lo vedrà...

Dama di Compagnia: La regina di gioia ballerà...

Si sente di fuori un certo trambusto: sta arrivando l’intera corte.

Imperatore: Come va?

Regina: Come va?

Imperatore: Di aspettare mi son seccato, spero che il mio vestito sia terminato.

Regina: Anche il mio! Anche il mio!

Primo Tessitore: Sire, un istante, attacco questo bottone di diamante.

Secondo Tessitore: Madama, un momentino, aggiungo questo volantino...

Primo Tessitore: Ecco fatto, Maestà, siete soddisfatto?

Secondo Tessitore: Madama, siete contenta?

Regina: Resto di princisbecco! (Non vedo un fico secco...)

Imperatore: (O effetto terribile della stoffa invisibile! Dunque non sono degno

di fare l’imperatore, o nel caso migliore ho una testa di legno?)

Regina: (Che abbia ragione il popolo quando dice che sono un’oca? Ahi, mi sento morire di vergogna...)

Imperatore: (Qui fingere bisogna...) Signori, vi dirò il mio parere imperiale: il vestito... è mica male.

Regina: Ma caro, ma caro, delle tue auguste lodi non esser così avaro... non ho mai visto niente di più bello!

Essa finge di accarezzare il vestito che i sarti fingono di mostrare e i cortigiani fingono di ammirare...

Secondo Cortigiano: È vero!

Quarto Cortigiano: I due imperiali vestiti sono una sciccheria!

Secondo Cortigiano: Una poesia!

Quarto Cortigiano: Una rapsodia!

Secondo Cortigiano: (Scusi, collega, ma questa parola che vuol dire?)

Terzo Cortigiano: (Solo gli intelligenti la possono capire.)

Imperatore: Abiti tanto egregi non furono mai visti. Per mostrare agli artisti la mia benevolenza e la mia alta approvazione concedo loro questa decorazione e il titolo di eccellenza fino alla diciassettesima generazione.

Egli si leva di tasca due grossi medaglioni e decora i sarti. Applausi dei presenti.

Primo Tessitore: Sire, ci confondete... Ora, se permettete, faremo una prova della veste nuova.

Imperatore: Una prova, dite?

Regina: Anche a me?

Secondo Tessitore: I vestiti si vedono meglio indosso, voi capite.

Imperatore: Capisco... Debbo spogliarmi?

Regina: Anch’io?

Primo Tessitore: Degnatevi, Maestà...

Secondo Tessitore: Degnatevi, Sovrana...

Con l’aiuto della corte i due regali personaggi si spogliano delle loro bardature. Poi un tessitore finge di rivestire il re, l’altro di rivestire la regina. I cortigiani improvvisano una gara di esclamazioni, tutte con il punto esclamativo.

Granduchessa: Spettacolo adorabile!

Consigliere: Stupendo!

Ministro: Straordinario!

Dama di compagnia: Superlativo!

Granduca: Stupefacente!

Primo Cortigiano: Unico!

Secondo Cortigiano: Eccezionale!

Terzo Cortigiano: Imperiale!

Quarto Cortigiano: Inimitabile!

Ammiraglio: Irripetibile!

Granduca: Inarrivabile!

Dama di compagnia: Indimenticabile!

Granduchessa: Indicibile!

Ammiraglio: Intramontabile!

Consigliere: (Cosa c’entra il tramonto?)

Ciambellano: (Chi non capisce è tonto!)

Primo Tessitore: No, sire, l’altro braccio... Ecco, così... perfetto...

Secondo Tessitore: Aspetti che l’allaccio...

Regina: La gonna non è un po’ lunga?

Granduchessa: Fa un magnifico effetto.

Imperatore: Pesa pochissimo, mi sento freschissimo.

Primo Tessitore: Scusate questa pieghina sul petto.

Secondo Tessitore: Ed ora camminate, camminate... sì...sì così...

Ministro: Ah, se vedeste, sire, come dona alla vostra augusta persona!

Regina: E a me come mi sta?

Granduchessa: D’incanto, sacra maestà!

Primo Cortigiano: Che portamento!

Secondo Cortigiano: Che distinzione!

Dama di compagnia: Che prestanza!

Terzo Cortigiano: Che eleganza!

Quarto Cortigiano: Un po’ inglese...

Granduca: Inglese?

Ammiraglio: Suvvia, codesta è un’eresia.

Granduca: Questa è moda francese.

Ciambellano: Cinese!

Consigliere: Modenese?

Ministro (È moda di quel paese...)

Si ode di fuori uno squillo di tromba, che tronca ogni discussione.

Imperatore: È arrivata la banda?

Ministro: Sire, tra poco ha inizio la parata.

Imperatore: Uh, guarda, me l’ero scordata.

Consigliere: Il programma prevede per l’occasione che le Loro Maestà si affaccino al balcone.

Granduca: Presentatevi in questo costume, Sire, e sembrerete un nume.

Regina: E io? E io?

Dama di Compagnia: Una ninfa!

Ammiraglio: Una dea!

Granduchessa: Una star!

Si odono squilli di tromba, cui si mescolano applausi e grida di evviva.

Ammiraglio: La folla attende ansiosa di ammirare quest’opera miracolosa.

Imperatore: E sia! Si vada! Fatemi strada, mio signore... Voglio mostrarmi al popolo in tutto il mio splendore.

Regina: Anch’io mi sento splendente, come una stella. Però sono più bella.

I servi spalancano il balcone che dà sulla piazza. Il corteo imperiale si avvia, preceduto dal ciambellano che si affaccia per primo a dare il lieto annuncio.

Ciambellano: Ecco le loro imperiali maestà! Lunga vita e felicità!

Tutti: Felicità! Felicità! Felicità!

Di nuovo applausi, evviva, grida di meraviglia, squilli di tromba, tanti oh, tanti ah, tanti eccetera. I due tessitori, non visti, riempiono le loro grosse valigie con gli ori, gli argenti, le stoffe preziose, le sete trapunte di diamanti...

Primo Tessitore: Collega, se non sbaglio, è ora di fare il bagaglio.

Secondo Tessitore: La carrozza ci aspetta, facciamo in fretta.

Applausi, applausi, ancora applausi. Poi, d’improvviso, altissima e fresca, la voce di un bambino:

Bambino: Ma non vedete, o gente, che le Loro Maestà non hanno indosso niente?

Voci dalla folla: Monello impertinente! Non hai da fare niente! Tappategli la bocca! Cosa ci tocca di sentire...

Ma è vero...

È la verità...

È la vera, verissima verità...

Hanno scambiato il balcone per la camera da letto.

O per il gabinetto!

Urla, risate, fischi. Un pandemonio. Cortigiani che scappano, ciambellani che se la filano, ministri che scivolano via a quattro zampe. I due augusti sovrani si coprono le orecchie per non sentire, si coprono gli occhi per far finta di non essere lì. Nessuno si accorge dei due tessitori che se ne vanno, curvi sotto il loro carico prezioso.

Primo Tessitore (al pubblico): Signore e signori, salutateci voi l’imperatore.

Secondo Tessitore (al pubblico): Il lavoro ci chiama; salutateci pure Madama.

L’imperatore, voltandosi, fa appena in tempo a vedere le loro schiene. Egli corre di qua e di là, gridando ordini che nessuno ascolta:

Imperatore: Olà, ministro, cortigiani, ciambellani, ammiragli... Presto, chiamate il boia!

Terzo Cortigiano: Per i due truffatori, Maestà?

Regina: No! No! Per quel bambino che ha detto la verità!

Ciambellano: Agli ordini, sire!... Ma voi, (rivolto al pubblico) se lo vedete, ditegli di fuggire... nascondetelo... proteggetelo... E quando sarà grande tornerà per mettere in fuga mille bugiardi con una sola verità.

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