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Immagini di Donna

Percorsi della Scultura in Italia

dalla Secessione al Novecento (1915-1935)

a cura di Carlo Fabrizio Carli

Civico Museo

d'Arte Moderna e Contemporanea

di Anticoli Corrado (Roma)

21 marzo - 15 maggio 2015

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Arturo Martini cattivo ad Anticoli Corrado     Zitelle a Vallepietra, modelle ad Anticoli Corrado

 

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Una mostra talmente bella

anche, forse soprattutto,

per lo straordinario rilievo

che riconosce

all’immagine femminile

che più di un visitatore

rischierà la sindrome di Stendhal...

 

Luigi Scialanca

 

Con questa mostra si inaugura una serie di rassegne espositive che si propongono di valorizzare le collezioni del Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado presentandone aspetti trasversali e poco noti.

 

Grazie all’integrazione di opere prestate da musei pubblici, fondazioni, gallerie e collezioni private, queste mostre intendono fare luce su alcuni dei grandi temi dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento, anche attraverso uno sguardo più ampio che tenga conto delle esperienze internazionali.

 

Già in occasione di questo primo focus sulla scultura, si sono potute colmare lacune, rivedere e puntualizzare dati fino ad ora ambigui, come provenienze, registri anagrafici, bibliografie e datazioni di opere. Con il supporto di un qualificato comitato scientifico è stato inoltre effettuato un completo riassetto delle collezioni che, tenendo conto degli standard museali, garantisce ai visitatori un percorso di visita coerente dal punto di vista storico-artistico e didattico.

 

Parallelamente è in corso un riordino del vasto materiale d’archivio che il Museo conserva insieme a una ricca biblioteca, al fine di renderlo fruibile agli studiosi. Senza dimenticare l’apertura alla contemporaneità, intesa nelle sue manifestazioni più qualitativamente degne di nota, attraverso il coinvolgimento di artisti viventi di chiara fama, si è intrapreso un percorso ricco e impegnativo, con l’augurio che il Museo torni a essere punto di riferimento e d’incontro per il pubblico e per gli addetti ai lavori.

 

Manuel Carrera

Direttore

Un museo, quello di Anticoli Corrado, istituito nel 1935, con donazioni di pittori e scultori, per testimoniare la vicenda, che già allora appariva singolare ― seppure talvolta lambita dallo stereotipo ― comunque degna di essere sottratta alla dimenticanza, delle modelle particolarmente ricercate e del cenacolo degli artisti che nel piccolo centro laziale cercavano studi a prezzo modico e paesaggi pieni di fascino incontaminato. Al lavoro nei vari studi, ma informati e non di rado partecipi delle ricerche e dei risultati dei colleghi-sodali, molti pittori e scultori finivano con l’insediarvisi a lungo (o magari per sempre, come accadde a Pietro Gaudenzi, Attilio Selva, Domenico Ponzi). Un museo, solo a prima vista strapaesano, per la cui inaugurazione si mobilitò addirittura un pezzo da novanta della politica del tempo come Giuseppe Bottai, all’epoca Governatore di Roma.

 

Senza certamente ignorare vicende precedenti e posteriori a questo arco temporale, il museo anticolano offre un eccezionale diorama di arte italiana del quarto di secolo intercorrente dal 1915 al 1940, in pittura e scultura. E vale la pena ricordare come, pur accogliendo testimonianze di primissimo rango della pittura di un’epoca che ebbe la sua grandezza (da Adolfo de Carolis a Giulio Aristide Sartorio, da Pietro Gaudenzi a Ferruccio Ferrazzi a Fausto Pirandello, da Giuseppe Capogrossi a Emanuele Cavalli, solo per fare qualche nome, tra i molti possibili), è la scultura a offrire al visitatore un percorso particolarmente degno e significativo.

 

Così, dopo un periodo di alcuni anni di attività espositiva forzatamente ridotta (i tempi, si sa, sono, economicamente parlando, quelli che sono) anche se di acquisizioni ragguardevoli, è parso giusto al nuovo Direttore del Museo, Manuel Carrera, di riprendere la serie di mostre più strettamente legate alla storia della raccolta (che annovera, tra le altre, non dimenticate rassegne dedicate ad Arturo Martini, alle pittrici della Valle dell’Aniene, alla Scuola Romana, a Fausto Pirandello e a Carlo Toppi) con una rassegna di sculture, afferenti, appunto, al quarto di secolo 1915-1935, quasi tutte appartenenti all’istituzione anticolana, con rare integrazioni di opere significative concesse generosamente in prestito da collezionisti privati per lo più legati al territorio, spesso eredi degli stessi artisti: in tutto, una trentina di pezzi. Ne è conseguito, mi sembra (se mi è lecito formulare simili apprezzamenti in questa sede), un percorso coerente e significativo...

 

da Scultori ad Anticoli, di Carlo Fabrizio Carli

 

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