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Quando incendiarono

il Comune di Anticoli Corrado

 

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Giovedì 25 aprile 1974, la prima pagina de l’Unità era dedicata al ventinovesimo anniversario della Liberazione dal fascismo e dal nazismo: Nel nome degli ideali della Resistenza e della vittoria sul fascismo25 APRILE: DIFENDIAMO UNITI LE LIBERTÀ E I DIRITTI CIVILI. L’editoriale, Il nostro “No”, era firmato dal comandante partigiano Arrigo Boldrini (1908-2008). Accanto a destra, molto grande, un titolo tipico di quegli “anni di piombo”: Dopo i criminali attentati terroristici dei giorni scorsi FASCISTA SORPRESO A MILANO CON DUE SACCHI DI ESPLOSIVO; in basso, ma molto più piccolo, un titolo non meno drammatico, Si spera nel rilascio di Sossi dopo il blocco delle ricerche, ricordava ai lettori che il magistrato Mario Sossi (1932, vivente) era da una settimana nelle mani delle “sedicenti Brigate rosse” (sarebbe stato liberato il 23 maggio). A centro pagina, a meno di tre settimane dal Referendum sulla legge istitutiva del divorzio, la notizia che oltre cento scrittori e docenti universitari si erano schierati in difesa del No. In basso, a destra, un accenno (ma del tutto fuorviante: I vescovi cileni condannano i delitti della giunta militare, come se la Chiesa e la Democrazia cristiana non avessero fatto la loro trista parte nella vicenda) alla tragedia del Cile, dove l’11 settembre 1973 un gruppo di militari fascisti appoggiati e incoraggiati dagli Stati Uniti aveva rovesciato il governo di sinistra democraticamente eletto, assassinato il presidente Salvador Allende e dato inizio allo sterminio, alle incarcerazioni e a ogni sorta di feroci intimidazioni contro militanti e simpatizzanti dei partiti di sinistra.

 

Meno “vivaci”, ma anch’esse interessanti, le pagine successive: la seconda, interamente dedicata alla battaglia sul divorzio; la terza, sull’inflazione galoppante e una mostra di Klee a Parigi; la quarta (Forte corteo contadino per le strade di Macerata per superare la mezzadria e sviluppare l’agricolturaPesanti effetti della crisi sull’occupazione: espulsi dalle aziende tessili 50.000 lavoratori in due anni); la quinta, dove continuavano i due articoli di prima pagina sugli atti di terrorismo (Legato agli attentatori dei treni il fascista preso con la dinamite e Attesa drammatica per Sossi); la nona (Fanno mancare lo zucchero in vista di nuovi rincari, Ammonito e punito un pretore perché denunciò alcuni agenti e Sentenza della Corte Costituzionale: non è reato propagandare “l’odio di classe”)...

 

Poi, a pagina 11, nella sezione dedicata a Roma e al Lazio, ecco il titolo più ampio (cinque colonne) che Anticoli Corrado ha avuto su l’Unità in novant’anni di storia del quotidiano fondato da Antonio Gramsci: INCENDIANO IL COMUNE DI ANTICOLI CORRADO. Criminale attentato fascista contro l’amministrazione di sinistra. Il vandalico gesto la scorsa notte – Gravemente danneggiato il municipio – I teppisti hanno rubato fascicoli compromettenti per la precedente giunta di destra – Stamane manifestazione unitaria di protesta – La condanna del segretario provinciale della DC.

 

Ecco il testo integrale dell’articolo, non firmato:

 

“Criminale attentato fascista ad Anticoli Corrado ― un paese a una sessantina di chilometri da Roma, sulla Tiburtina ― dove il municipio è stato devastato da un incendio appiccato la scorsa notte [cioè la notte fra martedì 23 e mercoledì 24 aprile, n.d.r.] da alcuni teppisti. Nessun dubbio sugli scopi della criminosa azione. Col loro gesto, i vandali hanno voluto colpire l’amministrazione di sinistra di Anticoli succeduta, nel novembre scorso1, alla squalificata giunta che si reggeva unicamente sui voti dei missini e di altre forze di destra. Come è loro costume, i fascisti hanno sfogato con violenza il loro livore contro le istituzioni democratiche e l’attività degli amministratori popolari che, tra l’altro, stavano portando avanti una serie di iniziative per il rinnovamento politico e morale della vita pubblica del paese.

 

I teppisti sono penetrati verso le due di notte negli uffici del palazzo comunale, che è incorporato in un antico edificio del 1200, un’ala del quale è stata adibita a museo di arte moderna con una ricca pinacoteca (quadri di numerosi e importanti artisti, tra cui Martini, Ponzi, Selva, Pirandello, Gaudenzi, Pasquarota [sic, n.d.r.]) che fortunatamente non è stata danneggiata dal rogo.

 

Forzata la porta, gli sconosciuti hanno scassinato, per prima cosa, una cassaforte impadronendosi di mezzo milione; quindi sono passati nei locali dell’archivio comunale e, manomesso un armadietto metallico, hanno trafugato numerosi documenti e fascicoli riguardanti una serie di irregolarità commesse dalla precedente giunta di destra e sulle quali sono in corso accertamenti da parte dell’attuale amministrazione di sinistra (composta da comunisti, socialisti e indipendenti di sinistra). Proprio questa circostanza fa capire che, tra gli altri scopi, gli incendiari avevano anche quello di far sparire documenti forse compromettenti.

 

In fine, i teppisti hanno dato alle fiamme i locali dell’archivio e dell’anagrafe comunale: molto probabilmente si sono serviti di una notevole quantità di benzina alla quale hanno dato fuoco dopo averla sparsa per le stanze. Il municipio è rimasto gravemente danneggiato: il tetto è crollato, sono rimasti in piedi soltanto i muri perimetrali, e all’interno gli uffici sono stati devastati.

 

Che l’attentato sia di chiara marca fascista è apparso chiaro a tutti, ad Anticoli. L’incendio è, praticamente, la risposta alla politica unitaria della nuova giunta di sinistra. Né può sfuggire che l’attentato è avvenuto proprio quando la nuova giunta si apprestava a prendere in esame, sabato prossimo, 27 aprile, l’operato della precedente amministrazione (un ex democristiano come sindaco, giunta formata da missini e altre forze di destra). L’intento era quello di accertare nelle competenti sedi alcune irregolarità, come costruzioni irregolari di loculi nel cimitero, scempi edilizi in zone destinate a verde, quasi 25 milioni sborsati per sacchetti e materiale per Nettezza Urbana, materiale scolastico per circa 18 milioni rimasto inutilizzato.

 

Occorre ricordare che l’ex sindaco, E. P. M., espulso nel ’58 dalla DC, è stato riconosciuto responsabile di peculato e affari privati in attività pubbliche: e proprio in seguito a questo, nel settembre scorso, la giunta di destra è caduta dando il via a una gestione commissariale terminata con le elezioni del novembre scorso, vinte dalle forze democratiche e di sinistra.

 

Unanime è stata la risposta delle forze antifasciste al grave gesto teppistico. Questa mattina, alle 10.30, si terrà una manifestazione unitaria con la partecipazione del compagno on. Roberto Maffioletti, del PCI, dell’on. Ruggero Orlando, del PSI, di Domenico Davoli, della Lega per le autonomie locali, e di esponenti degli altri partiti democratici. La popolazione di Anticoli ha sùbito manifestato la sua solidarietà al sindaco compagno Giorgio Bertoletti, e agli altri amministratori, mentre sul posto si recava il compagno Sergio Micucci, segretario della zona Tivoli Sabina.

 

Messaggi di solidarietà sono giunti dall’ANPI provinciale, dai comuni di Guidonia, Arsoli, Tivoli, Licenza e San Paolo [sic, n.d.r.]. Anche il segretario provinciale della DC, Gallenzi, ha condannato l’attentato «ispirato da chi ha interesse ad alimentare il clima di tensione nel paese, per creare sfiducia nelle istituzioni democratiche. La DC di Roma Provincia» ha concluso l’esponente dc «condanna l’inqualificabile gesto verificatosi in un centro dell’Alta Valle dell’Aniene che ha saputo scrivere una meravigliosa pagina della Resistenza»”.

 

L’articolo era accompagnato da una Lettera della Federazione comunista al sindaco: “Appena avuta notizia del criminale gesto contro il Comune di Anticoli Corrado, la Federazione comunista romana ha inviato al sindaco la seguente lettera: «Ricevi la solidarietà piena e calorosa dei comunisti romani, sdegnati per l’atto di teppismo fascista che ha colpito il Comune di Anticoli Corrado. L’azione criminosa di questa notte vuole colpire la serenità e la civile vita democratica della vostra popolazione, vuole contribuire a creare tensione e paura per indebolire la resistenza popolare contro ogni manovra eversiva diretta a minare l’ordine democratico. Siamo certi che Anticoli saprà essere fedele alle sue lunghe tradizioni antifasciste e risponderà con fermezza a questo ignobile atto. Intorno a voi sentirete in questi giorni la presenza solidale e affettuosa di tutti gli antifascisti della nostra provincia. Il nostro NO al fascismo si leva in queste ore nelle numerose manifestazioni unitarie promosse per celebrare il 25 aprile, anniversario dell’insurrezione nazionale. La ferma condanna dei lavoratori sarà anche espressa nell’incontro di venerdì nel centro di Roma in piazza SS. Apostoli. Esigiamo che sia fatta giustizia, che la democrazia sia garantita, che l’azione eversiva dei gruppi fascisti sia prevenuta e stroncata. I lavoratori e le grandi masse popolari hanno oggi la forza e l’unità necessarie per incidere nella vita del Paese»”.

 

L’Unità tornò sulla vicenda solo una volta, il giorno successivo, 26 aprile 1974, con un articolo intitolato Decisa protesta antifascista ad Anticoli dopo l’attentato incendiario al municipio:

 

“Affollato comizio contro il criminoso gesto teppistico. Hanno parlato il compagno on. Maffioletti (PCI), Davoli, della Lega per le autonomie locali, il sindaco del paese, il segretario della sezione democristiana. La solidarietà degli amministratori di numerosi centri della zona.

 

Un’affollata e combattiva manifestazione antifascista si è svolta ieri mattina ad Anticoli Corrado, dove, nella notte tra martedì e mercoledì, un gruppo di teppisti ha incendiato il municipio che è rimasto gravemente danneggiato. È stata questa la ferma risposta unitaria di tutte le forze democratiche del paese contro il criminale attentato fascista, con il quale i vandali hanno chiaramente voluto colpire la amministrazione popolare di Anticoli (composta da comunisti, socialisti e indipendenti di sinistra), la sua attività e le sue iniziative per il rinnovamento politico e morale della vita pubblica del piccolo centro sulla via Tiburtina, dopo la precedente esperienza della squalificata giunta di destra.

 

Nel corso della manifestazione di protesta hanno parlato il compagno on. Roberto Maffioletti, per il PCI, Domenico Davoli, della Lega per le autonomie locali, il sindaco di Anticoli, compagno Giorgio Bertoletti, e il segretario della locale sezione democristiana Roberto Fabi [sic, n.d.r.]. Alla manifestazione sono intervenuti anche i sindaci e gli amministratori di numerosi paesi della zona ― Tivoli, Castel Madama, Guidonia, Arsoli, Licenza, San Polo ― e numerose delegazioni di lavoratori e di studenti, i quali hanno manifestato la loro solidarietà con la giunta di sinistra di Anticoli Corrado.

 

Dopo i numerosi messaggi di condanna per il criminoso atto teppistico già pervenuti ― tra cui quelli della Federazione comunista romana, dell’ANPI, del segretario provinciale della DC, Gallenzi, che ha energicamente condannato l’attentato ― anche le sezioni del PCI, PSI, PSDI, PRI e PLI e l’Azione cattolica di Monteverde Nuovo hanno inviato ieri telegrammi di solidarietà all’amministrazione di Anticoli.

 

Frattanto i carabinieri proseguono le indagini per individuare i responsabili e i mandanti del grave gesto vandalico di chiara marca fascista. Come è noto, i teppisti sono penetrati verso le due di notte negli uffici comunali: dapprima, gli sconosciuti si sono impadroniti di circa mezzo milione, rubato da una cassaforte, quindi hanno forzato un armadio trafugando numerosi documenti e fascicoli riguardanti una serie di irregolarità commesse dalla precedente giunta (missini e altre forze di destra) sulle quali l’amministrazione di sinistra stava svolgendo accertamenti. Infine, i teppisti hanno appiccato il fuoco ai locali e le fiamme hanno devastato il palazzo comunale, prima che i vigili del fuoco e la popolazione potessero domare del tutto il rogo”.

 

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Fin qui l’Unità di allora. Qualcuno ― anche dichiaratamente di parte, purché non anonimo e a condizione che usi un linguaggio civile ― desidera completare o correggere con una propria, personale testimonianza le informazioni contenute in questi articoli? Ne sarei lieto, e la pubblicherei su ScuolAnticoli e su carta col medesimo rilievo.

 

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[1] L’Unità, 5 agosto 1973: Anticoli: sindaco rinviato a giudizio. Dopo mesi di amministrazione clientelare. Otto consiglieri dimissionari per protesta contro l’antidemocratica gestione del Comune: “Con l’azione penale promossa dalla Pretura di Roma contro il sindaco di Anticoli Corrado, E. M. P., giunge finalmente al pettine il nodo dell’antidemocratica e clientelare amministrazione della cittadina. Il reato di cui il M. P. deve infatti rispondere è previsto nell’art. 88 del «Testo unico delle leggi per la composizione ed elezione delle amministrazioni comunali»: vi incorre quell’amministratore che, come il sindaco di Anticoli, operi illecite pressioni, nel corso di una campagna elettorale, in favore di questo o di quel candidato. Il rinvio a giudizio del M. P. è, del resto, obiettivamente il momento culminante di una crisi politica che travaglia da mesi, proprio a causa dei metodi clientelari messi in atto dal sindaco, l’amministrazione del piccolo centro. Basti dire che attualmente ben otto membri del Consiglio comunale sono dimissionari, intendendo in tal modo manifestare una protesta fatta propria anche da una cospicua parte del gruppo di maggioranza. Da tempo dunque la Prefettura avrebbe dovuto sentire la necessità di sospendere il sindaco dalle sue funzioni, verificata l’evidente sfiducia di cui è fatto oggetto, con chiare ragioni, da larghissimi settori dei partiti democratici. C’è da sperare solo ora che il rinvio a giudizio della Pretura determini il Prefetto a prendere una decisione, per ovvi motivi, improcrastinabile, tale comunque da porre definitivamente una pietra su di una prassi politica esiziale agli interessi di tutti i cittadini di Anticoli”.

L’Unità, 23 ottobre 1973: “È morta la pittrice Pasquarosa Bertoletti. È morta sabato a Camaiore la pittrice Pasquarosa Bertoletti Marcelli. Nata nel 1896 ad Anticoli Corrado, moglie del pittore Nino Bertoletti, Pasquarosa cominciò giovanissima a dipingere e la sua prima mostra risale al 1915. Da allora i suoi quadri sono apparsi in tutte le principali esposizioni, e numerosissime sono state le sue “personali” sia in Italia sia all’estero. È stata la sola pittrice a vincere il Premio Marzotto. Ai figli, ai nipoti, a tutti i familiari le condoglianze commosse dell’Unità”.

L’Unità, 9 gennaio 1974: “Giunta di sinistra ad Anticoli Corrado. Il Consiglio comunale di Anticoli Corrado ha eletto sindaco il dott. Giorgio Bertoletti, indipendente, e assessori i compagni Giovambattista Pompei e Iole Orlandi e tre compagni socialisti. L’elezione della nuova Giunta di sinistra, espressa dalla lista unitaria uscita vittoriosa dalle recenti elezioni, viene a porre fine ad una situazione scandalosa creata dall’ex sindaco dc, e che ha portato in tre anni l’Amministrazione di Anticoli Corrado ad un grave dissesto amministrativo e finanziario.

AVVERTENZA. I testi citati fra virgolette in questo articolo sono tratti da un quotidiano di partito. ScuolAnticoli non è pertanto responsabile di eventuali errori od omissioni in essi contenuti. Fra l’altro (cosa che allo scrivente appare oggettivamente grave) l’Unità non diede mai notizia, in seguito, degli esiti conclusivi del processo a carico del sindaco E. M. P., del quale, proprio per questo motivo, non ho qui pubblicato le generalità complete. Mi dichiaro fin d’ora a disposizione di chiunque ― anche di parte, purché non anonimo e a condizione che usi un linguaggio civile ― desideri completare o correggere con una propria, personale testimonianza le informazioni contenute in questo articolo. Luigi Scialanca.

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