L'immagine di sfondo di questa pagina, raffigurante piazza delle Ville ad Anticoli Corrado, è un dipinto dell'artista danese Viggo Rhode (1900-1976). L'ha segnalata a ScuolAnticoli il signor Peter Holck. Rielaborazione grafica di Luigi Scialanca.

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La Terra vista da Anticoli Corrado

 

diario del Prof (scolastico e oltre)

 

martedì 22 agosto 2006

 

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Tutti futuri geometri, i ragazzi di Anticoli?

 

Chi insegna ad Anticoli Corrado scopre un curioso fenomeno: è difficilissimo, in terza media, trovare un solo maschietto che da grande non voglia fare il geometra.

Non so se è chiaro... Vogliono diventare geometri quasi tutti!

 

Alle Elementari o alle Medie hanno mostrato interesse e attitudine per il disegno tecnico, il calcolo, la geometria, l’architettura, l’ingegneria? Mai e poi mai!

 

Si sono interessati alle tecniche costruttive o alle caratteristiche di un qualsiasi edificio antico o moderno? Neanche per sogno!

 

Vogliono diventare geometri, e basta. Il perché e il per come, o non lo sanno o non vogliono spiegartelo. Ma questa reticenza è significativa, e dice già molto...

Come se della loro “scelta” un po’ si vergognassero!

 

Nel resto d’Italia, le iscrizioni agli Istituti Tecnici si riducono. I Licei, invece, soprattutto gli Scientifici, non hanno aule per far fronte al loro aumento.

Le sciagurate “riforme” della Scuola degli ultimi dieci anni, quella di Berlinguer e quella ancor più violenta di Letizia Moratti (a mai più rivederci, gentile signora!) hanno infatti gettato nel panico i genitori italiani. I quali si sono resi conto che la svendita della Scuola italiana è iniziata, si son fatti poche illusioni sulla volontà del nuovo Governo Prodi di restituire ai loro figli le risorse che Berlusconi gli ha sottratto e, sentendosi su una nave che affonda, hanno preso ad arrampicarsi sui ponti più alti - cioè, per l’appunto, i Licei - nella speranza che il mare li raggiunga quando i loro figli si saranno già salvati, superando l’esame di Maturità.

 

Ad Anticoli no. I ragazzi di qui, a quanto pare, di licei e università non sanno che farsene!

Ma come mai?

Non lo trovate un po’ strano e preoccupante?

Che faranno, cento geometri in un paese di mille abitanti? Si ristruttureranno i bagnetti gli uni con gli altri? Fonderanno decine di nuove Bande del Buco e andranno in cerca di cave da scavare in tutte le colline della Valle?

 

A parte gli scherzi, è mai possibile che nessuno sogni - per esempio - di diventare un chirurgo e di salvare delle vite umane?

Di amministrare la giustizia come magistrato?

Di difendere, come avvocato, gli innocenti ingiustamente accusati, i deboli disonestamenete perseguitati?

Di pilotare aerei librandosi a diecimila metri d’altezza con la responsabilità di centinaia di passeggeri?

Di disegnare edifici un po’ più belli di una miserabile villetta?

Di progettare nuove architetture informatiche?

Di cercare nuovi farmaci per le malattie che ancora tormentano l’umanità?

 

O anche cose più semplici, se volete, ma DIVERSE! Perché - santo Cielo! - che paese è, un paese che sforna solo geometri come una gallina che fa solo uova?

 

Gli esseri umani non sono galline!

 

Sentite questa, a proposito di che cosa farò da grande...

Domenica 21 sera ho acceso la tv.

(Sì, lo ammetto, l’ho fatto: anche il prof, ogni tanto, cade ipnotizzato davanti al coso che da trent’anni - dall’arrivo in Italia della tv commerciale grazie alle due menti pericolose di casa nostra, il duo B. & B., Berlusconi e Bongiorno­ - umilia e avvilisce i nostri figli... Ma c’era un motivo: è ripreso Turisti per caso. E io non sopporto molto Susy Blady, ma Patrizio Roversi lo trovo abbastanza intelligente...)

E sapete che cosa ho visto, a Turisti per caso?

Un pastorello africano, un poverissimo ragazzino che pascola le caprette della sua famiglia in una landa deserta dell’Etiopia. E che, di quando in quando (a dispetto della vita così grama che l’egoismo del mondo gli ha inflitto) riesce anche ad andare a scuola! Tanto che a diciotto anni - senza mai essere bocciato ma, per forza di cose, a pezzi e bocconi - finalmente sta finendo le elementari.

Ebbene: Roversi gli ha chiesto che cosa vorrebbe fare “da grande” se riuscirà a completare gli studi. E il pastorello sapete che cosa ha risposto?

Il geometra, direte voi!

Niente affatto. Ha risposto che vuole diventare un medico.

 

Domanda: chi è più “sottosviluppato”, noi o loro?

Loro, lo so. Ma i loro figli, quando pensano al futuro, pensano - giustamente - in primo luogo a quello che gli piacerebbe fare. Mentre molti ragazzi di Anticoli, invece (da soli o perché qualcuno li induce a farlo) pensano al maleducato bulletto di paese che ha messo insieme un po’ di soldi e gira con un catafalcone nero.

 

Ma perché, c’è qualcosa di male a voler andare in giro con un catafalcone nero?

 

Per il momento, no. Fra qualche anno, tra inquinamento e guerre per il petrolio, si vedrà...

 

Ma c’è moltissimo di male se un ragazzino, già a tredici anni, è ridotto al punto di guardare al futuro, alla propria vita, avendo in mente e nel cuore non ciò che gli sembra bello, buono, giusto, avventuroso, importante, emozionante, necessario, ma solo ciò che gli permetterà di andare in giro per il paese su un catafalcone nero!

 

Perché non mi direte che sognano tutti di fare i geometri! Ce ne possono essere due, tre ogni dieci anni, che davvero sentono il destino del geometra come il sogno della vita! E anche quelli - scusate! - a me non sembrano del tutto in sé... Ma gli altri, evidentemente, a tredici anni già non sognano più niente.

Non sanno più immaginare.

E allora - se davvero è così - sapete che cosa potrebbe accadere? Che il futuro dei pastorelli etiopi (anche se non potranno permettersi i catafalconi neri) contenga più gioia - la gioia di chi è fiero di sé stesso e di ciò che fa, ed è amato per questo dai suoi cari e dalle persone perbene - di quanta potranno mai averne tutti questi nostri geometrini.

 

Pensiamoci! Facciamo qualcosa!

 

E la prossima volta vi parlerò un po' più per esteso di menti pericolose...

 

(Congratulazioni! Avete appena letto il Diario del Prof del 22 agosto 2006! Spero che nonostante ciò stiate ancora bene...)

La Banda del Buco

Una brutta storia, è vero... Ma un bel racconto!

Una brutta storia, è vero... Ma un bel racconto!

Sullargomento dei futuri geometri (ma in chiave più poetica) puoi anche leggere, se ti va, il racconto La Banda del Buco. Dove si narra di come una banda di goniometri si sia impadronita del piccolo paese di Modèrnoli, di quali guasti vi abbiano prodotto e della strenua lotta ingaggiata contro di loro da un ragazzino ancora capace di sognare...

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L’immagine di sfondo di questa pagina, raffigurante piazza delle Ville ad Anticoli Corrado, è un dipinto dell’artista danese Viggo Rhode (1900-1976).

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